Particolari

ISLANDA 2015






Giorno 0: Venezia 22 Agosto 2015

Eccoci qui, carichiamo i bagagli in macchina e proseguiamo per la volta di Venezia (grazie zio Mauro per la traghettata).
Arriviamo in areoporto e imbarchiamo bagagli e stampiamo i biglietti. Ai controlli, un operatore vede le nostre magliette e ci chiede "andate in Islanda?", e Matthew spiega la storia del viaggio in 2 min. Beviamo un caffè e ci sediamo. Le ragazze ispezioniano i duty-free mentre i maschietti controllano la guida lonelyplanet per alcuni dettagli.
Gli schermi mostrano 10 min di ritardo per il nostro volo (abbiamo 45 min per la coincidenza a Monaco). Dopo 10 min il ritardo rientra. Imbarchiamo, saliamo a bordo, ci sediamo e il comandante comunica che in stiva è presente un baglio in più...attendiamo!
Partiamo alle 20:15 e arriviamo a Monaco in orario!
Saliamo al gate G26...partiamo e a 30 min dall'arrivo, l'Islanda ci saluta così, bussando al finestrino dell'aereo:


Arriviamo a Keflavik e prendiamo la macchina in direzione...DORMIREEEEE!
ORE 03:10 locali (05:10 italiane) dormiamo!!!!!

A domani...giornata di relax alla bluelagoon.




Giorno 1 : Reykjavik-Blu lagoon-Faglia Euro Americana

Eccoci qui di nuovo! Si prevede una giornata di adattameto allo spirito vacanziero.
La giornata parte alle 07:30 (sarà stato il viaggio e in più il fuso di 2 ore, ma abbiamo dormito poco). Cerchiamo un bar per fare colazione e ci dirigiamo verso un giardino botanico: da fuori non ci daresti nemmeno una suola di scarpa, ma nel momento in cui entri si presentano una infinitá di piante con laghetti e ponti bianchi che li attraversano.
Facciamo colazione al Flora Bistrot a base di caffè e dolci ornati di petali di fiori. Si tratta di un locale costruito in una serra con un laghetto all'interno dove nuotano pesci rossi.
Ci alziamo dal tavolino e ci dirigiamo verso il sud della penisola di Reykjavik, imbocchiamo la strada 43 in direzione Grindavik, piccolo paesino di pescatori e pastori. Imbocchiamo una strada sterrata (piccola precisazione, sterrata si intende con fondo di sabbia di lava, frammenti neri di varie dimensioni). Accostiamo dopo circa 1 km percorso a 10 km/h per fotografare qualche pecorella che sta brucando erbetta verde tra qualche roccia nera e a pochi passi dall'oceano...
Proseguiamo sulla strada e affiancano un piccolo faro arancione per ritovarci in una piccola baia fatta si scogli in lava e sassi neri al posto della sabbia...qui iniziamo le prime prove con tempi lunghi..
FOTO IN ARRIVO
Ci dirigiamo, verso la blue lagoon. Arrivando nei pressi della centrale si sente chiaramente l'odere di anidride solforosa (uova marce ndr ;-)). Ci immergiamo in una delle 25 meraviglie del mondo.



Dopo 2 ore usciamo rigenerati e dopo una spesuccia per i panini del giorno dopo percorriamo la strada 425 che ci porta verso la faglia EURO-AMERICANA, dove le 2 placche si incontrano.
Passiamo attraverso un paesaggio incontaminato simile solo alla terra di mezzo...:dunette" di lava nera ricoperte di muschio artico e un celo che da grigio inizia a far spazio al sole; colori, forme e contrasti fuori da ogni immaginazione!
Ci fermiamo, e saliamo su una collinetta fatta di torba. Lo spettacolo è davvero particolare: una centrale termoelettrica libera vapore che fa intravedere un faro sulla costa.
Arriviamo alla faglia. Un piccolo ponticello di 20 metri che "collega" le 2 faglie. Foto di rito e via fino al nostro appartamento che si trova a Gardin a nord-ovest della penisola. Delizioso cottage nei pressi di un campo da golf in riva all'oceano.
Ale e Matt si dirigono verso un faro per un time-lapse a pochi min di auto mentre Eri e Cri sistemano valigie e provviste.
Alle 23, mentre all'orizzonte il sole disegna una sottile linea rossa, andiamo a letto consapevoli di aver vissuto sensazoni nuove.
P.S. il tempo in Islanda é dilatato. Siamo qui da 24 ore e sembra che sia passata una settimana!


Giorno 2: Þingvellir - Geysir - Gullfoss

Ci svegliamo e partiamo per Þingvellir (dalle parole islandesi "Þing", parlamento, e "vellir", pianura): è un parco nazionale dell'Islanda che si trova nella parte sud-occidentale dell'isola, vicino alla penisola di Reykjanes e all'area vulcanica di Hengill. Per la sua valenza culturale nel 2004 Þingvellir è entrata a far parte dell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.





Dopo un panino e qualche foto scattata qua e là ci dirigiamo in direzione di Geysir, paese dal quale prendono nome i:



Uno spettacolo unico con il quale, se ti trovi sotto vento, rischi di lavarti completamente.

Ci dirigiamo verso Gulfoss, considerate una delle cascate più belle d'Europa. Da circa un km si intravede la nebbia all'orizzonte. Una volta arrivati e preso l'accesso che porta alla parte bassa si sprigiona tutta la sua potenza.





Non aggiungiamo altro in quanto le foto parlano da sole.

Una SD di Matt ci saluta con circa 800 scatti dei 2 giorni precedenti; per deformazione professionale spedisce un reclamo alla SANDISK (patrona delle memorie di massa ndr). Matt entra in modalità incazzato-depresso andante.

Casa casetta e buona notte.

P.S.: La proprietaria dell'appartmento fa parte della categoria protetta M.I.L.F. Se qualcuno fosse interessato al numero chiami Alessandro :-).




Giorno 3: Heifoss - Þjogafoss - Seljalandsfoss - Vik

Come avrete già intuito il suffisso "foss" vuol dire cascata in Islandese (perfino loro riconoscono la difficoltà dei nomi).
Heifoss è una cascata poco turistica ma alla sua presenza il fiato viene meno e resti sbalordito.


Devi sostare ai bordi di un dirupo verticale di 100 metri, mentre un vento fortissimo (potevi inclinati di 45° e il vento di teneva su) ti soffia in faccia.





Ci si arriva percorrendo la strada 32, imboccando un tratto sterrato in mezzo a colline ornate da pecore bianche e nere. La nostra kia sportage si comporta egregiamente!!!
Una volta smontati si percorre a piedi un tratto di morbido muschio spugnoso.

Prendiamo la macchina e arriviamo a Þjogafoss. Arrivato alla cascata il ricordo va subito alle cascata del Niagara che qualcuno ha già visitato (Eri e Ale).




I paesaggi che circondano questi posti sembrano quasi lunari.



Ritorniamo alla strada principale:


Proseguiamo e lungo la strada arriviamo nella ring-road (strada principale che circonda tutta l'isola). La meta é Seljalandsfoss una cascata particolare che ti permette il passaggio nel retro.






Ci dirigiamo verso il cottage a 30 km da Vik che ci ospiterà per le prossime 2 notti.
Mettiamo giù le valigie e Ale e Matt si dirigono al promontorio della spiaggia di Vik, uno spettacolo eccezionale!



Ci spostiamo verso il faro

 


dove scattiamo un time lapse al tramonto.


Rientriamo alle 21:30 stanchi morti!!!

A domani.



Giorno 4: Vik - Skogafoss

Oggi giornata dedicata al mare!!! Relax sole e troupe televisiva di qualche musicista/attore Bangladesh-Indiano.
Dopo una ricca colazione abbiamo preso le nostre compagne di viaggio (macchinette fotografiche) e siamo partiti. A si, anche le mogli sono venute con noi!
Dopo 15 min di strada abbiamo parcheggiato l'auto, siamo scesi e si é presentato uno spettacolo unico: spiaggia nera, l'acqua che disegna una scia bianca sulla sabbia, nello sfondo i tre faraglioni e sulla sinistra una scogliera che accoglie decine di puffin.






Dopo qualche scatto ci spostiamo sulla spiaggia al di sotto del faro, li nuota beatamente una foca che quando meno te lo aspetti fa capolino dall'acqua.



Arriviamo al faro e ci spostiamo poi alla spiaggia di Vik. Al parcheggio vediamo all'incirca 4-5 camion di una troupe televisiva, e una volta arrivati in spiaggia ci troviamo 2 tipi indiani circondati da una troupe di circa 40 persone che giravano alcune scene di un video musicale sulle colonne di basalto.




Ad un certo punto, mentre passeggiamo verso i faraglioni un tizio con la barba rossa ci dice che dobbiamo andare via perché devono effettuare alcune riprese: ma che @#$%&$#@ !!!!

Questo però ci permette di avere la spiaggia libera priva di persone: alla fine é stata una botta di c... dal punto di vista fotografico!

Ci spostiamo a Skogafoss, bravi avete indovinato un'altra cascata!



E qui una scheda CF di Ale ci saluta con 64 gb di foto! Grazie SANDISK!

Durante la strada di ritorno ci dirigiamo lungo una strada sterrata per raggiungere un relitto di un aereo militare:

Riporto un estratto dal sito

http://www.uberti.eu/destinazioni/europa/islanda/sud-ovest/dc3-abbandonato.html

Il 24 novembre del 1973 un Douglas Super DC-3 della US Navy fu costretto ad un atterraggio di emergenza sulla sperduta spiaggia di Sólheimasandur nell'Islanda sud occidentale. Tutto l'equipaggio sopravvisse all'impatto e riuscì a mettersi in salvo, ma l'aereo venne abbandonato sul posto.

Prima di entrare nella strada ci affianca un tizio con la barba rossa...si ragazzi gli indiani erano anche li...
Questa é sfiga! Questa volta non si riesce a fare scatti degni di nota :-(

Ritorniamo all'appartamento e nel frattempo Matthew ha ricevuto una risposta al reclamo nella quale confermano la possibile sostituzione della scheda e consigliano un paio di soluzioni per recuperare le foto. Vediamo che succede una volta arrivati a casa.

E anche questa giornata é finita!



Giorno 5: Svartifoss - Jokullsarlon



Dopo colazione partiamo alla volta di Svartifoss, una cascata che si fa strada tra le colonne di basalto.
Per arrivarci abbiamo fatto una bella camminata sotto un clima torrido per l'islanda, 22 °C! Ci siamo svestiti da pile e giacche e abbiamo fatto 1,6 km risalendo le pendici di un monte. La strada si sviluppava in mezzo a bassi arbusti e solo le teste delle persone si muovevano verso la meta.
Arriviamo alla "foss", lo spettacolo é particolare: la cascata scende avvolta da un anfiteatro di roccia basaltica costituita da pilastri neri sviluppati in verticale a forma di parallelepipedo; femo prima a meterve a foto:


Risaliamo in macchina verso una delle 10 meraviglie naturali del mondo: Jokullsarlon. La stada che ci porta al luogo di destinazione è costeggiata da un alternarsi di montagne e lingue di ghiaccio. Arriviamo al ponte che taglia in due la baia e sulla sinistra una distesa di ghiaccioli blu e bianchi che ci fanno cenno di giraci verso destra dove si trova la spiaggia che accoglie gli iceberg spinti indietro dalle onde del mare. Il contrasto tra sabbia lavica nera e il ghiaccio li fa sembrare diamanti:  UNO SPETTACOLO CHE CI HA LASCIATI SENZA PAROLE.






Non aggiungiamo altro!!!!

A domani



Giorno 6: Tra Batman e VIKINGHI andando a campi verso una baia ghiacciata.

I nostri eroi Batman (Ale) Robin (Matt) Cat Woman (Eri) e Wonder Woman (Cri) tornano al covo, la Bat Caverna.





Questa montagna, Vestrahorn, si affaccia sul mare.
Proseguiamo la nostra giornata visitando un antico villaggio vikingo, sede di alcuni film di Hollywood.


Continuiamo alla volta di Sađhamarstindur, un kanyon che non vedremo mai in quanto la nota kia sportage praticamente con gomme slik non ci permette di andare si strade troppo sterrate, dove ci fermiamo il panorama é comunque stupendo!


Ci giriamo e viaggiamo verso Hoffellsjokull, una baia che accoglie il disciglomento del ghiaccio soprastante.
Nota tecnica: tutte le lingue di ghiaccio che scendono dalle montagne fanno parte di un unico ghiacciai, il maestoso VATNAJOKULL di 12000 km2 grande quanto la Corsica.



La serata é dedicata a Höfn, cittadina portuale. Ci ritaniamo nel famoso ristorante Pakkhus dove si mangia proprio bene. A voi i nostri piatti:








Torniamo a casa pieni e sodisfatti.





Giorno 7: Giornata on the road: i fiordi dell'est!

Oggi ci aspettano 340 km a una media di 80-90km/h. Per fortuna che costeggiano tutti i fiordi dell'est! La strada é sempre la ring road che da Höfn ci porta a Vopnafjördur.

Facciamo una deviazione per percorrere la strada dove hanno girato la discesa in long board del fil "The secret life of Walter Mitty", il film che ci ha detto "PARTITE"!

Dopo 3 tentativi alla ricerca del punto di ripresa preciso (abbiamo messo in pausa il Tablet sulla scena del film), scattiamo una foto e a malincuore scopriamo che la parte finale della strada é ridisegnata in post produzione (sotto la strada vera):


Arriviamo a un magnifico ventoso e freddo paese portuale con le case di vari colori molto accesi.


Ripartiamo alla volta del nostro nuovo cottage.

Percorriamo la strada 917 che ci permette di risparmiare un'ora. Sarà stato il vento, le nuvole basse, le gomme finite, strada sterrata ma arrivati sulla cima del monte, la macchina si muoveva di un metro ad ogni curva...sono stati 10 min lunghissimi!!!
Scendiamo dalla montagna e lo spettacolo é davvero unico: onde che si infrangono su una scogliera alta 30 metri.


La giornata che sembrava essere finita ci regala un ultimo spettacolo...L'AURORA BOREALE!


Buona notte!


Giorno 8: Lago Myvatn, Selfoss e Detifoss

Oggi giornata dedicata alle cascate. Salutiamo il nostro bellissimo cottage immerso in un ranch.
Ci aspettano un paio di ore immerse nell'entroterra Islandese



All'improvviso vediamo molte macchine parcheggiate ai piedi di una montagna, si sente un forte odore di zolfo e si vedono fumi uscire dalle pendici.
Ci fermiamo  Hverir zona geotermale, apriamo le porte dell'auto e l'odore é un mix di stalla di maiali, petardi e uova marce...NAUSEABONDO! Il posto però è davvero particolare:

comignoli di rocce che buttano fuori vapore e gas


pozze di fango bollenti



fuoriuscite di gas vari


Peccato che le foto non facciano capire l'odore.

Ripartiamo per vedere dall'alto il lago Myvatn.

Foto dall'alto.

Torniamo indietro per la ring road, per imboccare la 862, la quale costeggia la parte sinistra del fiume che genera le 2 cascate. Da un punto di vista fotografico le cascate era meglio prenderle dalla parte opposta, arrivando dalla 864!

Ci fermiamo al parcheggio e mangiamo i nostri fantastici panini con formaggio e prosciutto che ci hanno accompagnato durante i nostri pranzi.

Prendiamo il sentiero in mezzo alle rocce:


E ci porta prima a Selfoss:


Poi a Detifoss


Grazie a una geniale idea di Matt e approvata da Ale, prendiamo la strada più corta ma non vuol dire la più breve, la F862 : fondo stradale in terra e acqua alternato da crateri. In sintesi un mucio de paroe dae tose. 34 km a una media di 20 km/h!
Avventure ISLANDESI ;-)!

Arriviamo al punto più a nord del nostro viaggio, toccando il circolo polare artico 66°18'12.7"N 16°26'58.8"W:




Buona notte!!!


Giorno 9: Husavik

Oggi andiamo in barca. Dopo 1,5 h di macchina arriviamo a Husavik città portuale dove ci aspetta una giornata in compagnia delle balene. Parcheggiamo, compriamo le SD per le macchine per compensare il vuoto che ha causato la triste perdita. In ogni caso solo le SANDISK erano disponibili: oltre il danno anche la beffa!!!

Andiamo al bar Salka dove avevamo prenotato i biglietti la sera prima su intentet.


Il commesso era molto simpatico e parlava italiano. Presi i biglietti mangiamo i nosti panini e andiamo a visitare il museo delle balene in attesa della partenza prevista per le 13. Il museo é fatto molto bene:






Usciamo e ci imbarchiamo. Ci vestiario con una tuta e ci trasformiamo in teletubies.


Partiamo e il mare é veramente calmo e c'é un aria molto fredda.

Dopo circa 1 ora arriviamo al punto di osservazione dove vediamo subito alcuni delfini:


e subito dopo alcune balene.


A fine giornata ne abbiamo viste di 3 specie diverse.

Facciamo rifornimento di souvenir e Ripartiamo in direzione Ólafsfjörđur dove troviamo un magnifico cottage a 2 piani in riva al lago circondato da montagne.

Fuori c'é una vasca che riempiamo subito di acqua a 40°C. Dopo cena ci ruffiano dentro e ammiriamo per la seconda volta una splendida aurora boreale.


A domani!


Giorno 10: Relax, Relax, Relax a si... Relax!

Ci svegliamo senza sveglia alle 09:30. Facciamo colazione e Ale ancora con lo spazzolino in bocca si mette su le scarpe per andare a fare un giro in kayak. Sbuffando Matt, con la tazza fumante di caffè, lo butta giù e lo segue. Il lagetto é a 5 metri dalla porta di casa.


Buttiamo i kayak nel lago e partiamo per un giro di 30 min. Mat si diletta a disturbare i volatili che nuotano nel lago mentre Ale lo insulta.


Ritorniamo a riva e le ragazze sono li ad aspettarci, vediamo che ci sono barche remi per 4 e andiamo tutti quanto a farci un giro. Il video si commenta da solo:


Rientriamo e mangiamo il nostro primo pranzo caldo della vacanza. Segue un'ora e mezza di abiocci e cazzeggio.


Decidiamo di farci un giro per il paese incontrando bambini che giocano e anatre affamate.

Ci ritaniamo a giocare a biliardo.

Rientriamo a casa per una cena e una serata passata a giocare a carte, aspettando l'aurora che non é mai arrivata.

P.S. le foto postate sul blog sono prese dai nostri telefoni e qualcuna dalla macchina fotografica (ovviamente le foto piú significative saranno disponibili una volta tornati a casa e sistemate)

Nessun commento:

Posta un commento